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Cosa resterà di quegli anni Ottanta? Per Bruno Giordano, Bologna-Napoli rappresenta «un po’ la mia partita». Tre anni vissuti dentro un sogno, quello del primo scudetto azzurro, e poi una stagione a passeggiare sotto i portici prima di avviarsi lentamente verso il tramonto della carriera. «Ma io sto andando a giocare, perché è lì che voglio stare, in campo» racconta l’ex attaccante, intervistato da La Gazzetta dello Sport.
Filosofo del gol, protagonista della prima “Ma.Gi.Ca.” insieme a Maradona e Carnevale, oggi osserva con occhi esperti la grande sfida 3.0 tra Inter e Napoli. E riflette su questo finale di stagione così incerto.
«Bicchiere pieno per tre quarti»
Alla domanda se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto, Giordano risponde deciso: «Pieno per tre quarti. Una partita in meno, un pericolo svanito. Prima di questa settimana, il timore che la distanza dall’Inter potesse aumentare era sensibile. Ora è rimasto tutto invariato e il cammino, almeno sulla carta, sembra in discesa per il Napoli».
Bologna, il doppio volto del Napoli
Ripensando alla gara del “Dall’Ara”, Giordano sottolinea a La Gazzetta dello Sport: «Nel primo tempo il Napoli ha giocato con personalità, è andato in vantaggio e ha sprecato qualche occasione. Però di fronte aveva il Bologna, forse l’avversario peggiore possibile in questo momento: gioca bene, è in fiducia, è una sorpresa assoluta».
Diverso il discorso per la ripresa. «Non mi sembra un problema fisico, piuttosto di gestione – analizza –. Anche con Roma e Lazio è andata così: partite controllate e poi sfuggite di mano. Contro il Bologna si è vista freschezza da parte degli avversari. Ma se stai male davvero, non resisti nemmeno come ha fatto il Napoli».
«Conte ha fatto un capolavoro»
Sul piano delle scelte tecniche, Giordano si affida senza esitazioni ad Antonio Conte. «Io di Conte mi fido sempre e a prescindere – ribadisce a La Gazzetta dello Sport –. Sta realizzando un piccolo capolavoro, dopo il decimo posto dello scorso anno. Il Napoli vuole ancora crederci, e già questo è un risultato. A posteriori si può dire che Gilmour avrebbe potuto dare una mano in palleggio, ma queste sono valutazioni da senno di poi».
«Il Napoli deve vincerle tutte»
A sette giornate dalla fine, il comandamento è chiaro: «Vincerle tutte. Fare 21 punti e poi vedere cosa succede. Se l’Inter sarà ancora davanti, allora le si faranno i complimenti. Ma intanto il Napoli deve provarci, senza alcun rimpianto».
Il calendario sorride parzialmente agli azzurri: «L’Inter avrà il Bayern in Champions, il derby di Coppa Italia e sfide toste con Roma e Lazio. Qualcosa potrebbe lasciarlo per strada. Il Napoli deve crederci e giocare il tutto per tutto».
Conte l’uomo chiave
Se c’è un uomo della Provvidenza in casa Napoli, Giordano non ha dubbi: «Conte è un fattore. È stato la scelta giusta per la ricostruzione. Nessun altro avrebbe potuto rimettere il Napoli in carreggiata come ha fatto lui. È andato oltre ogni più rosea aspettativa».
«Un campionato finalmente combattuto»
Infine, uno sguardo al quadro generale. «Gli ultimi due campionati erano stati stravinti, prima dall’Inter, poi dal Napoli. Stavolta no. Ora le due grandi protagoniste degli ultimi anni si stanno giocando tutto punto a punto. È vietato sbagliare. E vada come vada – conclude Giordano – a Conte bisogna solo dire grazie: è stato fantastico».