LO RIPORTA IL MATTINO
Sky fanno due conti piccati, offesi e un po’ risentiti. La decisione di De Laurentiis di mettere in castigo la tv satellitare detentrice dei diritti televisivi della serie A non è atto di poco conto.
A Milano, ieri, non ci hanno messo molto a tirare le somme: solo nelle ultime tre stagioni, al Napoli è stato staccato un assegno da 171,2 milioni di euro. Pari, più o meno al 64 percento degli introiti complessivi della società.
Nella stima dei ricavi 2015-18 il Napoli vedrà lievitare la sua quotada 61,2 milioni a 74,5 milioni. Insomma, sky, dal loro punto di vista, solo per questo si sarebbero attesi un trattamento diverso.
Detto questo: non è un regalo a fondo perduto. Se Sky dà, questo è solo per ragioni commerciali. Vuol dire che dagli abbonati del Napoli da quelli che sottoscrivono le tessere per l’acquisto delle gare degli azzurri riceve molto di piu’.
IlariaD’Amico, dinnanzi al bavaglio ad personam ha replicato parlando di «violazioni agli accordi e ai contratti».
La legge Melandri, quella che disciplina i criteri di ripartizione dei diritti televisivi secondo 6 distinte voci percentuali, non prevede la contrattazione individuale ma quella collettiva: nei contratti si dice che alla fine (ma anche prima e pure nell’intervallo) i club devono dare a Sky le prime dichiarazioni dell’allenatore e di un giocatore (e solo dopo, in ordine, Mediaset Premium e Rai).
In caso di silenzio stampa proclamato dal club, Sky non farebbe eccezioni. Dunque, se i tesserati del Napoli decidono di tacere con tutti come è già capitato nulla li obbliga a parlare con gli inviati di Sky.
Ma il contratto, che in queste ore i legali di Murdoch stanno vivisezionando cercando qualche crepa, nulla dice nel caso sia solo Sky al centro del bavaglio.
Dunque, tra Napoli e Sky è una guerra (non tanto) fredda.Che nelle prossime ore vedrà scendere in campo la Lega per cercare di riportare il sereno.
Il Napoli cova diversi mal di pancia: crede che i commentatori Sky siano faziosi e che la loro faziosità degrada a rancore e a irresponsabilità. Un silenzio piccato e offeso, dunque.
È chiaro che c’è anche una partita economica e politica: Sky avrebbe avuto una ingerenza mal digerita da De Laurentiis nella gestione del salva-Parma (il presidente del Napoli era contrario a impiegare i fondi della Lega).