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La sua carriera è fatta di tante prime volte e di tante vittorie.
«In bacheca ho messo di tutto. Anche due Coppe Libertadores. Però non vinto in Italia. L’unica cosa che mi è mancata».
Ci andò vicinissimo.
«Lo scudetto per me è stato una maledizione, ci siamo inseguiti per anni.Con la Fiorentina lo persi all’ultima giornata, ce lo fregò la Juventus».
Solita storia?
«Sì, appena misi piede in Italia capii subito che era quasi impossibile contrastare il potere (politico ndr)bianconero. Quella volta il tricolore lo avrebbe meritato la Viola».
Maradona
«quando sbarcai a Napoli con Maradona.L’inizio fu difficile, impiegammo un intero girone di andataper rialzare la squadra. Il secondo anno centrammo il terzo posto ma ebbi contrasti con l’allenatore e il direttore sportivo e andai via».
Oggi un altro argentino infiamma la città e ilSanPaolo.
«Qui in Argentina in tempo quasi reale vediamole prodezze di Higuain. Come la tripletta dell’altra sera inEuropa League. Gonzalo è un vero fenomeno ormai non mi sorprende è dai tempi del Real Madrid che gioca alla grande».
È il nuovo re di Napoli.
«Prima c’erano Lavezzi e Cavani. Oggi la gente è pazza di lui. Gli manca soltanto la corona.Che sarebbe uno scudetto o la Champions. Il Napoli non può accontentarsi a vita
della Coppa Italia o del piazzamento Champions».
C’è il pericolo ch equalcuno possa svuotarsi?
«Esatto.Higuain è un fior di professionista, i giocatori però si annoiano quando non vincono. Finire ogni anno a 10-15 punti dalla Juventus toglie stimoli. Sono stato chiaro?».
Chiarissimo. E dove potrebbe andare il Pipita?
«Se lascia Napoli, lascia l’Italia. L’Inghilterra è il campionato ideale per lui. E vi faccio anche il nome della squadra: il Chelsea. Le sue caratteristiche tecniche sono perfette per il gioco di Mourinho: adesso c’è Diego Costa, un bel giocatore, ma non lo considero ai livelli di Higuain. Il prossimo anno il presidente deve mettere in piedi una squadra da scudetto».