Attenzione, ci sono le telecamere: MCLAREN SPIATA | Presentato ricorso alla FIA

McLaren (fuoripista) - napolipiu

McLaren (fuoripista) - napolipiu

Le prestazioni sorprendenti della McLaren stanno facendo alzare più di qualche sopracciglio nel paddock.

La McLaren è tornata a far paura. Dopo anni di transizione, errori tecnici e ricostruzione, il team di Woking è oggi una delle squadre più competitive della griglia. Merito di uno sviluppo aerodinamico intelligente, di una direzione tecnica finalmente stabile e, ovviamente, del talento dei suoi piloti. Ma quando una squadra cresce troppo in fretta, le attenzioni — e i sospetti — si moltiplicano.

Già da metà della scorsa stagione, la MCL60 ha iniziato a fare sul serio. I podi sono diventati più frequenti, la costanza nei risultati è migliorata e l’affidabilità ha raggiunto livelli da top team. Il 2024, poi, ha confermato i progressi: la vettura è stabile, veloce e incredibilmente efficace in gestione gomme, anche su tracciati tradizionalmente ostici.

Un dato che colpisce è la capacità della McLaren di mantenere gli pneumatici nella finestra ideale di temperatura, riducendo il degrado e ottimizzando l’aderenza. Una caratteristica che ha spiazzato anche gli avversari diretti, specialmente la Red Bull, che da settimane osserva con particolare attenzione i dettagli tecnici della vettura britannica.

Secondo quanto riportato da Auto Motor und Sport, la Red Bull avrebbe recentemente intensificato il monitoraggio della McLaren, arrivando a utilizzare delle telecamere termiche per analizzare in tempo reale il comportamento della vettura in pista. L’obiettivo? Capire in che modo la MCL60 riesca a raffreddare in modo così efficace gli pneumatici posteriori, mantenendoli performanti per più giri rispetto alla concorrenza.

“Impossibile farlo solo con l’aria”

I tecnici del team austriaco sospettano che la McLaren stia sfruttando un trucco intelligente e forse mai visto prima: un uso avanzato del sistema di raffreddamento dei freni, pensato non solo per evitare il surriscaldamento dei dischi, ma per trasmettere il giusto flusso termico verso le gomme. In questo modo, la vettura potrebbe “pre-condizionare” gli pneumatici e tenerli sempre nella soglia ottimale.

La conclusione riportata da AMuS è chiara: “Impossibile raffreddare così bene solo con l’aria”. Un’affermazione che ha già acceso il dibattito tra ingegneri e regolamentisti. Se il sistema McLaren dovesse effettivamente sfruttare canali innovativi e borderline con il regolamento, si aprirebbe un precedente tecnico di grande importanza.

Mclaren (guerinosport) - napolipiu
Mclaren (guerinosport) – napolipiu

Il paddock osserva, la FIA valuta

Al momento non ci sono prove concrete di irregolarità, ma la pressione aumenta. Voci interne parlano già di un possibile ricorso o richiesta formale di chiarimenti alla FIA, avanzata da una o più squadre. La McLaren, dal canto suo, mantiene il silenzio e si gode un momento di forma straordinario, frutto — almeno ufficialmente — del duro lavoro al simulatore e in fabbrica.

Ma il paddock della Formula 1, si sa, non perdona i segreti troppo ben custoditi. E la sensazione è che, nel garage arancione, ci sia molto di più di quanto si possa vedere a occhio nudo.