Le partite di calcio in streaming sul social sono una realtà, grazie a Facebook Watch. Arriva il calcio 4.0.
NAPOLI. Era il 2004 quando De Laurentiis, allora neo presidente della Napoli soccer, parlò di stadio virtuale e social network. Il patron subì ogni tipo di critica, c’era chi gli dava del visionario o chi lo invitava a tornare nel cinema… Oggi le sue parole sono una realtà concreta, minor afflusso negli stadi e incrementi mastodontici per lo steaming o la pay per view..
Arriva il calcio 4.0
Gli eventi sportivi in diretta sulle piattaforme digitali social sono una realtà e aziende come Twitter, Facebook, Youtube e Amazon hanno tutte chiuso qualche accordo di diritti per lo streaming sportivo, a partire dagli Stati Uniti dove le loro posizioni stanno per diventare realmente concorrenziali rispetto a quelle dei grandi broadcaster. La passione del pubblico che, un tempo, veniva manifestata sugli spalti e oggi saltabecca anche in Rete da un social all’altro. Gli esperti lo chiamano calcio 4.0.
Arriva Facebook Watch
Dal 5 settembre negli Stati Uniti è attivo Facebook Watch, una nuova piattaforma video legata al social media che vanta 2 miliardi di spettatori. Dopo l’assalto al mondo della musica e a quello della stampa ora è la televisione a finire nel mirino.“Che tutta la televisione, compreso il calcio, passerà per la rete è assodato. Vecchie e nuove realtà, senza distinzione” ha detto Pierre Chappaz, Fondatore della Teads, azienda francese che ha inventato format innovativi di pubblicità video online.
Per Watch di Facebook non sarà tutto semplice
Ovviamente nemmeno per Watch di Facebook tutto sarà semplice. Ci saranno dei passaggi chiave che i social dovranno fare per entrare in maniera pesante nel mondo dei diritti televisivi sportivi. Al momento l’offerta non è ancora strutturata. Ma il miliardo da spendere in produzioni originali nel 2018 è il punto di partenza.
Esiste già la concorrenza per Facebook Watch
La concorrenza per Facebook Watch esiste già da ora: Reed Hastings (cofondatore di Netflix) ad esempio ha spiegato che “l’errore più grosso fu non iniziare prima le autoproduzioni di serie tv”. In principio fu House of Cards, poi vennero Narcos o Suburra, per 6 miliardi l’anno di investimenti. Dopo Netflix, si aggiungeranno Youtube e il colosso Amazon.
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