Carlo Ancelotti, ha commentato ai microfoni di Sky Sport la sconfitta del suo Napoli e quanto accaduto nel finale di partita e l’espulsione di Koulibaly:
“L’espulsione ha determinato la gara, stavamo spingendo e siamo rimasti in dieci uomini. Abbiamo avuto la chance per vincerla, ma c’erano animi agitati per vincere”.
Sulle parole di Allegri
“Non ho sentito le parole di Allegri. C’è stato un ambiente un po’ particolare. Abbiamo chiesto alla Procura Federale la sospensione per tre volte. Per tre volte hanno fatto gli annunci e niente. Il giocatore era nervoso, lo stato d’animo non era dei migliori. Koulibaly di solito è molto educato e professionali. Ci sono stati ululati per tutta la partita e la partita è andata ugualmente avanti nonostante le nostre richieste alla Procura Federale”.
Ha una soluzione?
“Le partite possono essere interrotte, ma bisogna capire quando, se dopo cinque volte o quante altre. Koulibaly era agitato, nervoso e questo non va bene per noi e per il calcio italiano. Non era sereno, questo è normale. E Kalidou a queste cose ci tiene molto“.
Su Callejon terzino destro
“Volevo mettere un giocatore che stava alto e per quello ho messo lui. Sapevo di prendere qualche rischio sui cross sul secondo palo, ma noi volevamo fare una partita offensiva. Non era una gara attendista. L’Inter ci ha pressati bene nella prima parte, poi s’è abbassata e a noi è mancata lucidità nei passaggi. Nel secondo tempo è stata un’altra partita, avevamo un controllo quasi totale”.
Su Insigne
“Ha lavorato molto perché i due attaccanti hanno fatto un lavoro grosso anche su Brozovic. Ha fatto un lavoro difensivo”.
Sull’episodio tra Insigne e Keita
“Gli animi erano molto caldi, quindi meglio aspettare domattina. Faremo una valutazione più precisa e pensiamo alla partita di mercoledì per chiudere bene l’anno. Il risultato di stasera non cambia niente sui nostri obiettivi”.